domenica 1 maggio 2011

ANCORA A PROPOSITO DI BILANCIO SOCIALE ...

Alcuni progetti di sviluppo o attività possono esere realizzati grazie a contributi provenienti dal Territorio, cioè da privati cittadini, Associazioni e da Aziende private che scelgono di destinare piccole o importanti cifre o il loro tempo o la loro collaborazione a favore delle iniziative promosse dalla Cooperativa.
Questo aspetto vivo e vitale mi sembra calzante e aderente alla "teoria del dono" approfondita da antropologi e antropologi culturali studiando le usanze di tribù e popolazioni sudamericane ed africane.
Si tratta di considerare il dono - pratica esistita e tuttora esistente - come forma di economia che si avvale di  regole ben precise tra cui la circolarità implicita (che implica la impossibilità della contrattazione) e il continuo movimento del dono stesso. In tali popolazioni  "primitive"  basate su un un'economia di sussistenza i legami tra i membri sono fortissimi.
Realtà lontanissima dal nostro mondo moderno occidentale ma applicabile concettualmente anche alla nostra esperienza se pensiamo che.....
Ogni donazione diventa un gesto di fiducia sociale, dato che un dono crea un rapporto tra le parti coinvolte.
Intendere il tempo di volontariato, la donazione in denaro, un supporto qualsiasi su base di gratuità, come se fosse un dono, antropologicamente inteso come sopra, ha come conseguenza il fatto di considerarne la circolarità: il dono è donato alla Cooperativa la quale lo rimette in circolazione impiegandolo a beneficio delle persone in situazione di disagio e emarginazione per migliorarne la qualità di vita,  il benessere esistenziale e relazionale....lo stesso dono iniziale quindi  ritorna alla comunità sotto forma di Bene Comune.
Ed ecco che, attraverso questo scambio di doni il valore e la forza dei legami tra le persone crescono, creando una comunità sociale ma, oso affermare, anche spirituale.

TEMPO DI BILANCIO SOCIALE

L'Assemblea dei Soci della Cooperativa Sociale Nuova Idea a Maggio si riunisce in seduta ordinaria per approvare il Bilancio Economico (quanti ricavi e quante spese), lo Stato Patrimoniale (debiti, crediti, capitali...) e la relazione inerente la rendicontazione di tipo sociale.
Si tratta cioè di rispondere e render conto alla base sociale (cioè i soci) e alla comunità tutta, a domande e interrogativi quali:
Come sono state impiegate le risorse (organizzative, economiche, umane) nel corso dell'anno?
Sono state perseguite le linee di lavoro definite dal piano di sviluppo? E come?
Si è operato per il benessere delle persone che fruiscono dei servizi gestiti dalla Cooperativa?
Quali esiti riabilitativi si sono raggiunti?
Quale etica ha orientato le scelte della Cooperativa, del Consiglio di Amministrazione, della dirigenza, di ogni coordinatore di servizio?
E' la rilettura delle cifre (anonime, neutre e avalutative) di un bilancio RISIGNIFICANDOLE rispetto alla mission che legittima l'esistenza stessa della Cooperativa Sociale, in quanto il suo ruolo  istituzionale è il  perseguimento dell'interesse della comunità e quindi l'operare al meglio per il bene comune (non solo dei soci ma della comunità).