Un aspetto che spesso vedo trascurato quando si affrontano questioni legate al RUOLO dell'educatore è quello relativo all'organizzazione...Penso che non sia affatto un elemento di secondaria importanza. L'istituzione per la quale lavoriamo ci costringe a fare i conti con stili di lavoro, valori di riferimento, principi etici, organizzazione che molto possono differire gli uni dagli altri. Tutto questo influenzerà, plasmerà, formerà il nostro modo di agire, di fare, di essere educatore... Potremmo essere lasciati "soli" nell'affrontare le problematiche e le complessità dei "casi" che ci vengono assegnati, potremmo dover operare avendo poche informazioni a disposizione, potremmo avere un mandato poco chiaro e troppe informazioni da dover gestire senza avere strumenti per saper discriminare, potremmo essere supportati e tutelati attraverso un accompagnamento costante e una condivisione fatta per gradi e per responsabilità...e via dicendo.
Scegliamo bene, dunque, l'organizzazione che ci sembra maggiormente rispondente a quel che siamo, e che vorremmo essere come persone e a ciò in cui crediamo, quella che ci sta meglio (proprio come un vestito) e che ci permette di essere a nostro agio nel nostro impegno quotidiano.